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Learn MorePublished September 29, 2016 by Third Coast Percussion | Share this post!
September 28, 2016
by Marco Enrico Giacomelli
September 28, 2016
by Marco Enrico Giacomelli
PERCUSSIONI MINIMALI
All’Auditorium Rai si sono esibiti i vulcanici e precisissimi componenti di Third Coast Percussion, ensemble di Chicago fondato nel 2005, insieme ai pianisti David Friend e Oliver Hagen nella seconda parte del concerto.
La prima sessione è dunque tutta percussiva, con la perizia di Sean Connors, Robert Dillon, Peter Martin e David Skidmore messa a dura prova (brillantemente superata) dalla prima esecuzione europea di Surface Tension (2015) del compositore irlandese Donnacha Dennehy. Evidente la parentela con il Minimalismo, ma senza alcun timore reverenziale. Utile anche la breve introduzione di Stefano Catucci, a sottolineare l’accordatura degli strumenti, in alcuni casi variata durante l’esecuzione grazie a un sistema di aumento e diminuzione della pressione interna a tamburi & co. Azionamento rigorosamente orale tramite cannule in gomma e… polmoni.
Il secondo brano (di cui s’è bissato l’ultimo movimento, a dimostrazione della grande generosità degli interpreti) appartiene alla categoria dei padri: è il mitico Sextet (1984-85) di Steve Reich, il che equivale a dire un capolavoro del Minimalismo scritto da uno dei decani del movimento. Anche qui, impeccabile e soprattutto divertita e divertente l’esecuzione, sia da parte dei pianisti che dei percussionisti.